mercoledì 28 febbraio 2018

SOCRATE: LA FORZA DEL DIALOGO

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Socrate non è un maestro delle arti del discorso, anche se ne fa uso. I sofisti sono professionisti della professione, mentre Socrate dedica la sua vita alla filosofia e ai suoi allievi trasmette un insegnamento morale, non tecnico, per il quale non chiede un compenso. Li induce, come egli stesso fa, alla continua ricerca della verità, infatti afferma che l'unica sua certezza è quella della propria ignoranza, "io so di non sapere", l'ironia socratica. Egli attraverso il dialogo pone domande cercando la risposta nel concetto e confuta le tesi degli avversari. Socrate si paragona alle maieutiche, come loro aiutano le donne a far partorire corpi, lui aiuta le menti a partorire idee. Socrate rispetto ai sofisti è più orientato verso la dialettica come serrato linguaggio, vorrebbe approdare alla definizione dei concetti di bene e giustizia e per lui la virtù non è insegnabile dall'esterno, ma viene appresa attraverso una ricerca interiore. Per questo è considerato lo scopritore dell'anima come coscienza. Per Socrate i veri valori sono quelli dell'anima, soprattutto la conoscenza, infatti afferma che è in questo che l'essere umano ottiene la libertà e la felicità. La posizione di Socrate prende il nome di ottimismo etico ed è ritenuta intellettualistica. Socrate è anche uno dei più grandi educatori, infatti il dialogo socratico rimane come esempio di relazione educativa con l'allievo come soggetto attivo del processo formativo.
I SOFISTI E LA NASCITA DELLA PAIDEIA

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Il termine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici, infatti i sofisti insegnano l'aretè politica. La nuova virtù consiste nell'abilità dialettica e retorica, l'arte del linguaggio. Possiamo paragonare i sofisti agli attuali esperti di comunicazione che aiutano i politici durante la campagna elettorale.
 
Le tecniche insegnate dai sofisti sono:
-la dialettica, che consiste in un serrato dialogo tra due o più interlocutori nel quale ognuno cerca di sostenere la sua posizione confutando quella dell'avversario
-la retorica, che consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio

Grazie a queste capacità il politico scende nell'agone politico, un confronto tra diverse parti, l'aretè agonale (competitiva). I sofisti pongono il sapere enciclopedico come condizionale per il successo politico. In questo modo vengono gettate le basi della paideia greca, di un insegnamento il cui obiettivo è la cultura generale. I sofisti ritengono che non esista alcuna verità assoluta, come affermano due dei loro maggiori rappresentanti, Protagora di Abdera e Gorgia da Lentini. Per queste parole i sofisti sono stati accusati di scetticismo e di nichilismo. Hanno avuto il grande merito di contribuire alla democratizzazione della politica e del sapere, sostenendo l'insegnabilità della virtù a tutti e quindi l'importanza dell'istruzione e dell'educazione. Hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica e sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell'uomo politico.
ATENE E L'EDUCAZIONE DEL CITTADINO

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Ad Atene prevale il principio della Dike, la giustizia: la polis non è fondata sulla forza come a Sparta, ma sulla legge. L'aetè coincide con una vita condotta secondo la giustizia. Il legislatore Solone propone questo ideale e chiama la giustizia "eunomia", buona legge. L'aretè è intesa come virtù civica: una forma di rispetto e dedizione verso lo stato e le leggi. Ad Atene vengono coltivate non solo l'educazione fisica e la musica, ma anche la lettura e la scrittura. La scuola è per lo più privata.

Le figure educative della scuola ateniese sono diverse:
-grammatistes, insegnante di grammatica e letterature
-kitharistes, maestro di musica
-paidotribes, istruttore di ginnastica

I ragazzi venivano accompagnati a scuola da uno schiavo, il pedagogo, e le ragazze rimanevano a casa.

Le fasi del ciclo formativo ateniese:
-formazione in famiglia fino a sette anni
-scuola elementare o scuola privata per i maschi dai sette ai quattordici anni
-corsi di studio superiore per quattro anni (praticati solo da alcuni ragazzi)
-scuola militare dai diciotto ai vent'anni

La formazione culturale ad Atene ha come obbiettivo il buon cittadino.
Quindi mentre a Sparta prevale l'addestramento, ad Atene si impone l'educazione.
SPARTA E L'EDUCAZIONE DEL SOLDATO

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Sparta e Atene sono due città-stato differenti, Sparta una monarchia e Atene una democrazia. 
Sparta ha un'organizzazione di carattere militare e la sa società è divisa in tre classi, spartiati, perieci e iloti. In questa polis prevale l'aretè eroica, infatti è lo stato che si occupa della formazione dei ragazzi, che dovranno diventare soldati coraggiosi e obbedienti. 
Appena nati i bambini malformati venivano uccisi, gli altri passavano i primi sette anni della loro vita in famiglia. Dopo i sette anni i figli maschi venivano affidati allo stato, dove venivano divisi in fratellanze nelle scuole militari: fanciulli (7-11 anni), ragazzi (12-15 anni) e eirenes/efebi (16-20 anni). A vent'anni entrano nell'età adulta. 
L'educazione era basata prevalentemente sull'irrobustimento del corpo e all'addestramento militare. Nel periodo dell'efebato vengono sottoposti a dure prove di resistenza fisica. Gli insegnamenti principali sono musica, marcia e ginnastica e sono dedicate le maggiori attenzioni allo sviluppo delle doti fisiche. 
All'età di sei-sette anni le ragazzi entrano a far parte di sorellanze. Qui vengono sottoposte a dure prove per far sì che partoriscano figli forti. A Sparta le donne hanno più libertà rispetto al resto della Grecia.

mercoledì 21 febbraio 2018

ESIODO E L'ARETE' DEL MONDO CONTADINO

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Esiodo è il poeta più antico della Grecia continentale, e le sue opere più famose sono la Teogonia e le Opere e i giorni. Nella Teogonia racconta dell'origine dell'universo e delle generazioni degli dei. Nelle Opere e i giorni racconta dei concetti del lavoro e della giustizia e sono presenti consigli di morale e di economia, precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e consigli per il matrimonio. Descrive quindi l'aretè del modo contadino greco delle origini.
LA GRECIA ARCAICA E I POEMI DI OMERO

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Le più antiche testimonianze di una qualche forma di educazione provenienti dalla Grecia sono i miti, in particolare i poemi omerici, l'Iliade e l'Odissea. In questi poemi compare il concetto di aretè, la virtù, capacità. Nell'Iliade, dove viene narrato l'assedio di Troia, troviamo l'aretè guerriera. Nell'Odissea invece, dove vengono narrate le peregrinazioni di Ulisse, troviamo l'aretè intellettuale. Questi poemi hanno il compito di presentare esempi di virtù da seguire. 

lunedì 5 febbraio 2018

LA CINA: SISTEMA SCOLASTICO E SCUOLE FILOSOFICHE



In Cina il sistema scolastico è più sviluppato e articolato, e ha la funzione di preparare i funzionari politici (mandarini). Esistevano scuole per i nobili, dove ricevevano un'istruzione teorica, e scuole per contadini. Il rapporto maestro-allievo assume particolare rilevanza nelle scuole filosofiche. Le due principali correnti filosofiche erano il taoismo e il confucianesimo.

TAOISMO

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Il taoismo è una corrente filosofica-religiosa che nasce dagli insegnamenti di Lao Tzu (tramandati nel Libro del Tao), e predica il ritorno ad un'esistenza naturale, ritrovando così un'armonia con tutto il cosmo.

CONFUCIANESIMO

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Gli aforismi di Confucio sono raccolti nei Dialoghi e sostengono la necessità di un'ampia formazione culturale che stimoli la crescita morale, basata sull'esempio ricevuto e sulla responsabilità personale. La pedagogia confuciana si propone di formare funzionari colti.

domenica 4 febbraio 2018

RELIGIONE ED EDUCAZIONE IN INDIA

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Nella civiltà indiana è presente un modello educativo improntato all'insegnamento dell'obbedienza e alle leggi dell stato e della religione. La società indiana è divisa in caste e quindi è statica. La religione influenza ogni aspetto della vita sociale e culturale, quindi anche l'educazione. Nell'antica India erano presenti due religioni: l'induismo e il buddhismo.

INDUISMO

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L'induismo è la religione più antica, che crede nel concetto della reincarnazione, secondo la quale alla morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente. I Veda sono i testi sacri dell'induismo e i bramini sono i sacerdoti induisti. Fino all' VIII secolo d.C. l'educazione si è sviluppata oralmente, senza ricorrere alla scrittura, e in seguito si è basata sostanzialmente sul metodo mnemonico, un dialogo serrato tra maestri e allievi. Durante il loro percorso di studi gli allievi apprendono attraverso i Veda la grammatica e conoscenze geografiche e astronomiche, con un uso prevalentemente religioso. Dopo un'istruzione familiare l'allievo viene affidato al maestro e la sua istruzione varia a seconda della casta di appartenenza.

BUDDHISMO

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Nel VI secolo a.C. si diffonde in India una nuova religione, il buddhismo, opera di Siddhartha Guatama, il Buddha. Lui insegna un percorso di purificazione, attraverso il quale un individuo arriva al nirvana, una condizione di assenza di desideri e di dolore. 
L'educazione buddhista è aperta a tutti ed è centrale il rapporto allievo-maestro e la finalità religiosa. I testi di riferimento sono opere ispirate dalla predicazione di Buddha. Con il tempo si sviluppa anche una cultura laica.
GLI EBREI: UNA COMUNITA' EDUCATRICE

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Il popolo ebraico dava molta importanza all'istruzione. Conosciamo molte vicende di questo popolo grazie alla Bibbia. In questo popolosi consolida uno stretto legame tra insegnamento, funzione della cultura e comunità. Nel V secolo a.C. vengono istituite le prime scuole pubbliche, all'inizio solo di carattere religioso, poi anche di istruzione elementare. Nel 64 d.C. viene emanato un decreto che obbliga tutti i centri abitati a dotarsi di una scuola elementare. I maestri, rabbini, sono chiamati a esporre gli argomenti agli allievi, dei quali devono capire la psicologia. Nell'accademia rabbinica vine commentata la Torah, i primi cinque libri della Bibbia. I rabbini ricevono gli ordini sacerdotali, infatti la scuola è annessa alla sinagoga. Il Talmud è la raccolta di commenti orali della Torah. Si può dire che i profeti siano gli educatori del popolo, infatti sono persone che parlano al posto di Dio. La cultura nell'antica civiltà ebraica mantiene un rapporto più stretto con l'etica piuttosto che con la politica.Tutta la società ebraica si concepisce come una comunità educatrice, dove è sviluppato uno stretto legame tra religione, cultura ed educazione.
ISTRUZIONE ED EDUCAZIONE NELL'ANTICO EGITTO
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Nella civiltà egiziana c'è, come in quella sumero-babilonese, uno stretto legame fra cultura, educazione, religione e potere politico. Credevano che la scrittura fosse stata inventata da Thot, lo scriba degli dei. Credevano che il destino fosse nelle mani degli dei, al quale è inutile opporsi, come anche alle leggi. Da questa visione del mondo derivano i valori dell'obbedienza, dell'ascolto, del controllo della propria volontà. A scuola gli studenti devono prendere il maestro come modello e imparare ad accettare in silenzio le difficoltà della vita. Nel 2000 a.C. si sviluppano le Case del Libro, dove i ragazzi ricevono l'istruzione primaria e la scrittura dei geroglifici. I figli dei nobili possono continuare bgli studi con la famiglia reale nella scuola reale, dove si impara la scrittura ieratica. I figli degli artigiani ricevevano un'istruzione professionale. Si scriveva su tavolette di terracotta o sul papiro. Le Case della Vita sono le scuole di grado più alto. 

L'EDUCAZIONE NELL'ISLAM I cinque pilastri dell'islam sono la base dell'educazione di un musulmano. Il Corano è un c...